martedì 17 settembre 2013

Lucia Pertoldi

Ogni volta che mi capita di scrivere il mio curriculum entro in crisi. Non ho mai voluto utilizzare il copia-incolla proprio perché, man mano che vado avanti negli anni, vedo la mia lunga storia con occhi diversi, più o meno severi, più o meno accondiscendenti. Paola, la doctor herbalist che mi sta curando dice che dipende molto da quello che ho mangiato la sera prima.

… l’infanzia e l’amore per le mie Valli

 
Mi chiamo Lucia Pertoldi, nasco di domenica mattina nel più bel posto del mondo: le Valli del Natisone, conosciute anche come Benecija o Nediške doline. Praticamente un ventaglio di boschi e di prati al confine tra il Friuli orientale e la Slovenia, un territorio straordinariamente ricco di storia, tradizioni, leggende e dove ancora si parla l’antica lingua slava dei nostri avi.

Ho aperto gli occhi in una minuscola cameretta, sopra l’osteria del nonno, perché così volle mia madre, segnando inesorabilmente il mio destino di “gourmet”.

Vorrei raccontarvi di aver iniziato a giocare fin da bambina con le padelline, ma così non fu: ero un maschiaccio, una ribelle e come tale mi comportavo. Ricordo che a sette anni organizzai fuori dalla porta di casa una specie di “pesca” a beneficio dei passanti, ad ogni biglietto corrispondeva un regalo ed in palio avevo messo tutti i miei giocattoli pentoline, tazzine e bambole comprese.

l’amore per la cucina

 
L’amore, quello vero, per la cucina arrivò a trent’anni, per caso, o meglio per errore.

Mia madre era mancata dopo una lunghissima malattia, io mi sentivo disoccupata e per continuare a farmi del male mi ero iscritta, almeno così credevo, ad un corso di cucina dietetica.

Per uno strano, ancora oggi inspiegabile scherzo del destino (… o forse di mio marito …) mi ritrovai, invece, a frequentare un corso base di cucina di ben 7 lezioni con le mitiche maestre friulane Gianna Modotti e Rosetta Pasut, da quel momento un mondo nuovo si materializzò ai miei occhi ed io ne fui inesorabilmente rapita.

Dopo quelle prime lezioni, infatti, per almeno una decina di anni, fui gravemente colpita da una compulsiva, insaziabile fame di corsi di cucina: non ne perdevo uno nell’arco di un centinaio di km.  

Quante ferie consumai per frequentare, da clandestina, i tantissimi corsi di pasticceria dolce e salata, di pane e di paste lievitate, presso il Centro di formazione professionale per pasticceri e panettieri di Cividale del Friuli. I corsi, per l’aggiornamento degli ex allievi della scuola, venivano tenuti da grandi professionisti del settore del calibro di Scolari, Giorilli ed altri.

Io purtroppo non ero una ex allieva della scuola, né lo potevo diventare, anzi lavoravo proprio nell’ente pubblico che co-finanziava i corsi. Così un triste giorno venni scoperta e scacciata con vergogna (salvo rientrare, dopo il mio pensionamento, come docente di tecnica operativa di cucina ed esperta di erbe aromatiche e spontanee nei loro corsi per addetti al servizio di  ristorazione. Che soddisfazione!!!)

 
Nel 1992 presi il diploma di sommelier con l’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) e nel 2002 entrai a far parte dell’A.I.C.I. Associazione insegnanti di cucina italiana, dove conobbi le maestre di cucina di questo bellissimo blog e molte altre amiche care … con nostalgia penso a quel periodo e a quante cose sono cambiate da allora !

… la passione per i funghi e le erbe

 
Nel mentre mi preparavo a spiccare il volo come maestra di cucina, continuavo a coltivare anche l’altra mia grande passione: i funghi.

Il misterioso e magico mondo delle erbe era per me ancora un miraggio che vedevo come uno scoglio non facile da superare. Il coraggio ad intraprendere lo studio e la conoscenza “sul campo” delle erbe, mi arrivò anche dalla lettura di un piccolo manuale “Guida pratica per cercare funghi” l’autore Gianni Scomazzon per Edagricole. Mi colpì una paginetta che ancora oggi la ricordo a memoria e che descriveva l’aspetto del bosco alla prima fungata:  L’Asparagina alza i suoi lunghi pennacchi e le felci Filix mas ed Aquilinum hanno disteso stupendi ventagli di foglie nuove, le fragole già da tempo sulle ripe esposte a mezzogiorno offrono la fragranza profumata dei frutti mentre si trovano gli ultimi teneri getti del Ruscus aculeatus …”.

All’epoca io conoscevo solo le fragole ! E fu così che presi atto della mia ignoranza e della presunzione di voler conoscere i funghi senza saper nulla del prato. Col tempo imparai che le erbe sono onnipresenti in ogni epoca della nostra storia, in ogni civiltà, in ogni cucina del mondo, in ogni piatto.

 
… le altre passioni

 
Oggi mi diletto con le mie erbe ed i fiori che profumano il giardino e la mia cucina; coltivo l’orto, cammino, osservo, raccolgo. In tutti questi anni ho scritto numerosi articoli per riviste di enogastronomia, tenuto conferenze, lezioni e laboratori sulla cucina della tradizione per comuni, università della libera e terza età, enti vari ed associazioni pubbliche e private. Di recente ho scoperto che mi diverto a cucinare con i bambini, incontrare il loro sguardo curioso e riconoscente, condividere il piacere e la scoperta dei profumi, dei sapori … osservare le loro smorfie.

Ogni tanto esco dalla mia “tana” ma solo in occasione dei brevi viaggi che organizzo in giro per l’Italia all’insegna della cultura e della cucina.

Da diversi anni collaboro con l’associazione di Agricoltura biodinamica della mia regione e da settembre di quest’anno curo la rubrica domenicale “Le ricette della tradizione” nella trasmissione del TGR RAI Vita nei campi che da 50 anni si occupa di tutto quanto fa agricoltura e agro-alimentare in Friuli Venezia Giulia.

Inoltre, come studiosa e divulgatrice di tradizioni legate alla cultura del cibo, sono stata insignita nel 2010 del Premio Carati d’Autore, promosso dalle Associazioni Donne del vino, ARGA fvg e Assoenologi.
 

 

 

 

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